San Benedetto Po, dove il grande fiume incontra il monastero

San Benedetto Po, dove il grande fiume incontra il monastero

Un bel viaggio in un borgo storico con il meraviglioso monastero millenario di Polirone

Il paesaggio di San Benedetto Po è quello tipico della pianura padana, nel quale le aree industriali sono immerse in sconfinate campagne coltivate. Campagne che silenziano ogni attività umana ma che in realtà comprendono corti agricole, pievi, abbazie e innumerevoli caseifici. In questo contesto i monaci hanno svolto importanti opere di bonifica, ancora oggi visibili come le monumentali idrovore molte delle quali ancora operative.

La cittadina di San Benedetto Po si trova a circa 30 km a sud di Mantova, ed è una località che nonostante sia poco conosciuta, vale la pena di visitare. Infatti questo comune lombardo si fregia del riconoscimento de I Borghi più belli d’Italia, onorificenza dovuta soprattutto per il suo maestoso Monastero di Polirone.

piazza matilde di Canossa
Vista del monastero da piazza Matilde di Canossa

Qualche cenno storico

In origine il nome di questa cittadina era San Benedetto in Polirone derivato dalla fondazione del monastero benedettino su un’isola che sorgeva tra i fiumi Po e Lirone, quest’ultimo poi scomparso nei decenni successivi. Il complesso monastico fu fondato nell’anno 1007 dal nobile Tedaldo di Canossa, nonno della famosa contessa Matilde che proprio qui volle essere sepolta.

Come detto in precedenza il vero cuore pulsante di San Benedetto Po è senza dubbio il Monastero di Polirone, che già dai primi anni dalla sua fondazione divenne uno dei più importanti monasteri di tutta Europa. Grazie alle continue donazioni dei Canossa l’abbazia acquistò sempre più rinomanza diventando un centro di riferimento per gli studi teologici e culturali. La sua importanza, ma soprattutto ricchezza, spinsero i monaci a commissionare lavori artistici a personaggi come il Correggio e Giulio Romano, innalzando il valore simbolico del monastero, a tal punto che furono qui ospitati Martin Lutero, Papa Paolo III, Torquato Tasso e il Palladio. Dopo quasi 800 anni l’attività del monastero cessò nel 1797 per volere di Napoleone Bonaparte.

mappa del monastero
Mappa del monastero

Il centro di San Benedetto Po si apre davanti a voi con la maestosa piazza Matilde di Canossa, rimasta intatta nelle dimensioni che aveva nel medioevo.

piazza Matilde di Canossa
Piazza Matilde di Canossa

La Basilica abbaziale

Ad accogliervi in tutto il complesso monacale sarà la basilica abbaziale con la sua meravigliosa architettura ridisegnata e ristrutturata da Giulio Romano, salvaguardando le vecchie strutture romaniche e gotiche. All’interno dell’abbazia si può ammirare il prezioso oratorio medievale di Santa Maria. Proseguendo la visita all’interno,  tra il transetto e la sagrestia si trova la tomba di Matilde di Canossa, un sarcofago in alabastro sorretto da quattro piccoli leoni di marmo rosso. Qui il corpo di Matilde riposò per oltre 500 anni, finché il Papa Urbano VIII fece traslare la salma nella Basilica di San Pietro a Roma nel 1634. Da osservare con attenzione anche i notevoli mosaici pavimentali risalenti al 1151.

Organo
Organo della basilica abbaziale
Tomba di Matilde di Canossa
Tomba di Matilde di Canossa
mosaici
Mosaici pavimentali

I Chiostri

Si prosegue con la visita al chiostro dei Secolari, luogo dove venivano accolte tutte le persone di passaggio al monastero, dai pellegrini agli ospiti importanti. I primi erano ospitati al piano terra mentre i secondi al piano superiore.

Più suggestivo è il chiostro di San Simeone in stile tardogotico, nel quale un tempo si trovava il giardino dei semplici con le erbe medicinali. In questo chiostro si possono ammirare gli affreschi che riproducono la vita dell’eremita armeno Simeone, elevato poi a santo.

chiostro
Chiostro di San Simeone
Affresco San Simeone
Affresco della vita di San Simeone

Il Refettorio monastico

Terminando la visita si giunge al Refettorio monastico dove i religiosi si ritrovavano a condividere i pasti, e in questo ampio salone è custodita l’Ultima Cena dipinta da Girolamo Bonsignori. A fare da contorno l’architettura dipinta del Correggio. Al disotto del refettorio vi sono le Cantine cinquecentesche, che presentano una collezione storica di antichi carri agricoli.

ultima cena
Ultima Cena nel Refettorio

Il Museo Civico Polinoroniano

Per concludere la visita di tutta la cittadella monastica, a fianco della chiesa abbaziale si trova il Museo Civico Polironiano considerato uno dei maggiori musei etnografici d’Italia. Al suo interno sono custoditi più di 12.000 oggetti suddivisi tra cultura popolare e società rurale, religione, leggende locali e varie espressioni artistiche del mondo padano.

uscita dal monastero

Terminata la visita e usciti sulla grande piazza, è inevitabile sentire la presenza del Grande Fiume che scorre a fianco della cittadina. Il Po infatti ha pervaso la vita di tutti gli abitanti della zona per secoli e continuerà a farlo. Potete fare un interessante giro in auto o bicicletta sul lungo argine che costeggia il fiume da dove si possono osservare le monumentali chiuse e idrovore, da quelle più antiche a quelle più recenti. Se poi avete ancora tempo e il clima lo permette, potete rilassarvi con un giro turistico in motonave presso l’attracco fluviale, che si trova a soli 2 km dal paese di San Benedetto Po.

Chiesa abbaziale
Chiesa abbaziale

Informazioni utili

Giunti sulla Piazza Matilde di Canossa, dirigetevi all’infopoint per l’acquisto del biglietto per la visita al complesso monastico. Vi forniranno tutte le informazioni per la visita che può essere gestita in autonomia tramite le audioguide, scaricando i codici QR, che trovate sul sito del comune. In alternativa ci sono delle guide volontarie che vi accompagneranno per tutta la visita.

Infopoint
Piazza Matilde di Canossa, 7
Telefono 0376-623036
E-mail : info@turismosanbenedettopo.it
Web :  www.turismosanbenedettopo.it

Non perdetevi questo gioiellino nella campagna mantovana nel quale si incontrano due bellezze silenziose: il possente Po e il millenario monastero.

Se stai pensando ad altre bellezze del nostro Bel Paese, non perderti gli altri articoli cliccando qui.