
Troviamo il riad, che come tutti sono intanati in anguste stradine e che dall’esterno non gli daresti nemmeno un centesimo, ma che oltrepassati il portoncino d’ingresso si apre in un magnifico cortile interno con relativa fontana decorativa. Dentro ad ogni riad sembra di vivere in un altro mondo, in un altro spazio e in un altro tempo, spariscono i rumori e il brusio di mille voci della Medina; immediatamente si è pervasi dalla serenità.


Questa calma viene interrotta dalla voce lamentosa del muezzin che richiama i fedeli alla moschea, in realtà non è un interruzione che disturba, anzi è il giusto completamento di un’atmosfera rarefatta quasi onirica. L’indomani visiteremo la città e anche se siamo stanchi, vorrei che la notte passasse in fretta per l’entusiasmo e la curiosità di assaporare dal “vivo” la vecchia Medina.Giusto il tempo di sistemare i bagagli nella splendida camera in stile berbero e già saliamo incuriositi sul tetto dell’edificio per ammirare dall’alto l’intera città. La vista è emozionante complice anche un cielo perfetto che comincia ad imbrunirsi. Si rimane in silenzio per diversi minuti perchè davanti ad una grande suggestione non si deve parlare ma solo ascoltare ciò che viene da dentro.

Fes rappresenta alla perfezione tutto ciò che ho sempre immaginato sul Marocco, una rete infinita di stradine e vicoli, che per noi occidentali risultano complicati e incomprensibili, edifici fatiscenti, le decine di moschee, persone ovunque in un continuo vocìo, e poi gli odori, odori ovunque, dalle spezie agli incensi, dai dolciumi ad ogni cibo possibile, è un risveglio totale di tutti i sensi.
Perdersi nella medina di Fes è facile e normale, anzi è consigliabile lasciarsi andare all’istinto e scoprire angoli sempre nuovi. Ma l’atmosfera incantata della vecchia medina nasconde un tesoro secolare e che per niente al mondo mi perderei: si tratta delle medievali concerie di Fes riconosciute dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Se non riuscite a trovarle sulla guida non c’è problema, saranno le persone del posto ad agganciarvi per portarvi lì, o più probabilmente sentirete l’odore quando sarete nelle vicinanze. Noi abbiamo la fortuna di essere accompagnati dall’amico Mustapha, un bravissimo ragazzo berbero che più che una guida si è dimostrato un compagno di viaggio discreto e preparato (Tour Marocco – https://www.tour-marocco.com).

Ma prima di salire le scale che ci portano in terrazza un commesso ci fornisce dei rametti di menta da tenere sotto il naso per mitigare l’odore acre e pungente che trasale dalle vasche. Una volta sul terrazzo la vista è semplicemente meravigliosa, come se da un loggione di teatro si assistesse ad un incredibile spettacolo antico nel quale gli attori si muovono agili e fieri consapevoli della loro condizione. E a noi non rimane altro che osservare con rispetto questo straordinario “panorama umano”.Per arrivare su una terrazza da cui si possono vedere dall’alto le cisterne piene di tanti colori, si deve prima attraversare uno dei vari negozi di pelletteria che vendono qualsiasi articolo, dalle giacche alle borse, dalle scarpe alle cinture, tutti rigorosamente di pelle.
Le Concerie di Fes, o Chouara, è il luogo più antico del mondo per le lavorazioni delle pelli e le sue origini risalgono all’undicesimo secolo cosiccome il metodo della concia è invariato da 1000 anni.
Sotto ai nostri occhi si estende un alveare di centinaia di vasche in pietra contenenti liquidi e coloranti diversi nelle quali vengono immerse le pelli di mucca, cammello, pecora e capra per essere trattate. I lavoratori si immergono a gambe nude all’interno delle vasche per pulire le pelli e ammorbidirle per poi tingerle, e infine vengono stese ad asciugare, ma la cosa incredibile è che rimangono ore ed ore immersi in liquidi dall’odore nauseante la cui composizione è fatta di calce, guano di piccione, estratto di corteccia di mimosa (tannino) e pigmenti coloranti. Per ottenere una giusta morbidezza, i conciatori (Tanneurs) devono pestare con i piedi le pelli almeno 3 ore e spesso sotto ad un sole cocente che quest’anno ha raggiunto anche i 45 gradi.
Rimarrei ore ad osservare questi uomini laboriosi e silenziosi in netto contrasto con il mondo aldilà delle mura dove mercanti e commercianti riempiono di urla le vie della medina. Quì il tempo si è fermato e per qualche minuto ci ha trasportato in un’epoca ancestrale, unica nel suo genere, unica al mondo.
ⴼⴰⵙ